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14.06.2024 – 09:16 – “La pensione? I giovani non la riceveranno prima del 70 anni.” A dimostrare questa previsione è il nuovo aggiornamento del simulatorePensami – acronimo di Pensione a Misura” creato dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, meglio conosciuto come INPS. Si tratta di un servizio gratuito e accessibile a tutti tramite il sito ufficiale dell’istituto e l’app mobile per Android e iOS. Questo strumento permette agli utenti di calcolare la propria pensione futura senza necessità di registrazione, offrendo una panoramica completa delle proprie opzioni pensionistiche in base alle normative vigenti. Rispetto alle versioni precedenti, l’aggiornamento tiene conto delle nuove regole introdotte dalla legge di Bilancio e degli adeguamenti agli incrementi alla speranza di vita, basati sullo scenario demografico Istat del 2022. Fino al 2028, l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia rimarrà ferma a 67 anni, ma dovrebbe aumentare a 67 anni e un mese dal 2029. Inoltre, per il 2024, è stato revisionato l’importo massimo della pensione anticipata flessibile, che per i requisiti raggiunti nel 2023 sarà pari a cinque volte il trattamento minimo. Le modalità di accesso sono semplici: basta visitare il sito dell’INPS e seguire il percorso “Pensione e previdenza”, “Esplora pensione e previdenza”, “Strumenti – Vedi tutti”, “Pensami – Simulatore scenari pensionistici”.

Per avviare una simulazione, l’utente deve inserire alcuni dati anagrafici e contributivi come la data del primo contributo, la contribuzione complessiva e il tipo di lavoro svolto. Dettagli specifici, come eventuali attività usuranti, lavoro precoce, servizio militare, riscatto di titoli di studio universitari o accredito figurativo della maternità obbligatoria, possono influenzare significativamente il calcolo degli anni necessari per l’accesso alla pensione. Una volta inseriti i dati, il simulatore utilizza algoritmi avanzati per calcolare la data prevista per il pensionamento e l’importo stimato della pensione. Va inoltre tenuto conto che “Pensami” permette di esplorare diverse opzioni pensionistiche, come la pensione anticipata flessibile o Opzione Donna, per valutare quale sia la soluzione migliore per le proprie esigenze. Secondo coloro che hanno già testato questa nuova funzione aggiornata però il quadro che ne risulta è alquanto preoccupante, soprattutto per le nuove generazioni.

In media infatti, un trentenne che ha appena iniziato a lavorare potrà andare in pensione a 66 anni e 8 mesi, a condizione di aver versato almeno 20 anni di contributi e maturato un assegno superiore a 1.603,23 euro (tre volte l’importo mensile dell’assegno sociale nel 2024). Se non riuscirà a versare i 20 anni di contributi necessari, dovrà aspettare fino a 74 anni per accedere alla pensione. Per chi ha intorno ai 40 anni, le prospettive non sono molto più rosee. Se prendiamo come esempio un uomo nato a gennaio 1980, impiegato nel settore privato e che ha iniziato a contribuire nel 2005, andrà in pensione di vecchiaia a 68 anni e 9 mesi. Potrebbe anticipare la pensione a 65 anni e 7 mesi se ha maturato un assegno superiore alla soglia prevista per il 2024, ma dovrà rimandarla fino a 73 anni e 2 mesi se non raggiunge i 20 anni di contributi.

Con l’aumento dell’età pensionabile e le difficoltà a raggiungere i requisiti contributivi, va da sé che i giovani dovranno lavorare fino a tarda età per poter godere di una pensione definibile “consona”.

L’Italia, attualmente, è già tra i Paesi dell’Unione Europea con la più alta spesa per pensioni rispetto al PIL, con un rapporto del 16,3%, secondo solo alla Grecia.

[c.v.]



 

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