Si è concluso con una sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione il processo a carico delle 14 persone accusate a vario titolo di peculato e bancarotta fraudolenta per la vicenda della Formia Servizi, società mista che gestiva alcuni servizi, tra cui la sosta a pagamento, nella città del sud pontino.
Sul banco degli imputati c’erano l’ex amministratore delegato Massimiliano Vernetti, i membri del consiglio di amministrazione Patrizia Averaimo, Giuseppe Masiello, Giacomo De Luca, Gianluca Giattino, Giuseppe Cannavale, Mauro Alessandro, Mario Galasso, Salvatore Testa e Loredana Pugliese oltre al collegio dei revisori dei conti composto da Antonio D’Urso, Vincenzo Palmaccio, Erasmo Scipione e Alessandro Zannella.
L’indagine era stata condotta inizialmente del sostituto procuratore Raffaella Falcione poi era passata al collega Giuseppe Miliano. Secondo la Procura Vernetti si sarebbe appropriato di due milioni di euro erogati dalla banca B.I.I.S. per il parcheggio multipiano del Golfo realizzato in piazzale delle Poste a Formia. Sempre secondo l’accusa l’allora amministratore delegato avrebbe distratto dalle casse danneggiando i creditori della fallita società 244.225 euro a titolo di “consulenza gestionale e compenso per l’attività di amministratore”. Da allora ne è trascorso di tempo visto che il fallimento della società risale al 23 ottobre 2010. Così nell’udienza odierna il Tribunale non ha potuto fare altro che accogliere la richiesta del pm Valerio De Luca alla quale si sono associati i legali del collegio difensivo, gli avvocati Renato Archidiacno, Vincenzo Macari, Giovanni Lauretti, Dino Lucchetti, Gianfranco Testa e Luca Giudetti e dichiarare l’intervenuta prescrizione per tutti i reati.
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