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  • Poste Italiane aveva disposto dalla fine del 2023 una riapertura dell’acquisto dei crediti che derivano dai bonus per l’edilizia. Tuttavia lo stop è arrivato dal 30 maggio 2024.
  • L’acquisto dei crediti è avvenuto in modo selettivo, ovvero rivolto solamente alle somme inferiori a 50.000 euro e sulle prime cessioni.
  • Il Decreto Superbonus è ufficiale e conferma lo stop definitivo all’agevolazione fiscale al 110% con sconto in fattura e cessione del credito.

Da inizio ottobre 2023, un’opportunità importante si era aperta per i cittadini italiani che hanno effettuato lavori di ristrutturazione o efficientamento energetico sulle proprie abitazioni. Poste Italiane aveva deciso di riprendere il servizio di acquisto dei crediti d’imposta.

Questa iniziativa, destinata esclusivamente alle persone fisiche, ha rappresentato un nuovo sbocco per coloro che hanno usufruito del superbonus 110% e degli altri bonus casa.

Tuttavia dal 30 maggio 2024 arriva lo stop definitivo di Poste Italiane all’acquisto dei crediti derivati dai bonus per l’edilizia, in primis il superbonus. Il blocco arriva a seguito delle decisioni del governo di limitare la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Poste Italiane chiude l’acquisizione dei crediti di imposta

Poste Italiane

Poste Italiane ha annunciato la chiusura dell’acquisizione dei crediti di imposta che derivano dai bonus per l’edilizia, incluso il superbonus.

Ricordiamo che negli ultimi mesi queste acquisizioni erano riprese, sostenendo lo scioglimento del blocco dei crediti incagliati.

A stabilire lo stop definitivo è il Decreto Superbonus, con cui il governo ha deciso di accantonare definitivamente questa possibilità.

Il superbonus 110%, istituito in Italia gli scorsi anni come parte di una strategia di incentivi all’edilizia sostenibile, ha permesso a molte famiglie di investire nella propria casa migliorandone l’efficienza energetica e l’abitabilità e ha dato una spinta all’edilizia. Tuttavia questa mossa è stata molto dispendiosa per le casse dello stato.

Nel 2024 il superbonus non prevede più una percentuale del 110% di agevolazione, ma questa è scesa al 70%, cambiando notevolmente l’impatto di questo incentivo.

Il Decreto Legge n. 39/20241 che prevede l’accantonamento definitivo del superbonus 110% è stato pubblicato di recente in Gazzetta Ufficiale e potrebbe essere l’ultimo di una serie di provvedimenti che il governo ha messo in campo per fermare il sostegno.

Pro e contro del superbonus 110%

cessione credito postecessione credito poste

Il superbonus 110% in particolare è stato uno dei principali sostegni fiscali in ambito edile, consentendo a moltissime imprese di lavorare sul territorio. Sul bilancio dello stato tuttavia questa misura ha pesato fin dalla sua introduzione: si parla di una spesa complessiva di 180 miliardi di euro per le casse statali.

Il nuovo governo ha fatto dietrofront su diverse agevolazioni per l’edilizia, in primis sul superbonus, limitando la cessione del credito e lo sconto in fattura. Attualmente, come effetto del Decreto Superbonus, i crediti maturati da questo sostegno andranno recuperati nell’arco di 10 anni in quote dilazionate, in modo retroattivo.

Viene quindi vietata la cessione del credito per chi ha rate rimaste da assorbire, mentre nel frattempo i diversi bonus vengono ricalibrati. Il superbonus nel 2024 è già sceso al 70% e scenderà ancora, al 65% nel prossimo anno.

tot businesstot business

Poste Italiane: conseguenze dello stop all’acquisto dei crediti

Dal 30 maggio 2024 Poste Italiane non procede più all’acquisto dei crediti di imposta, sia se riguardano il superbonus sia gli altri bonus per la casa. Unitamente a questa decisione vi è la stretta sulle compensazioni per banche e intermediari finanziari come le Poste.

Di fatto queste realtà che detengono i crediti non potranno più procedere a compensarli per il pagamento di contributi assistenziali e previdenziali. Tuttavia Poste Italiane comunica2 che le richieste di cessione del credito presentate precedentemente al 30 maggio saranno prese in considerazione con le norme ordinarie.

Tuttavia come specificato dalle Poste, non vi sono garanzie su questo punto, per cui la decisione finale viene presa in relazione al caso particolare.

 

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